L’educatore è…
Personalmente da quando ho iniziato il mio percorso universitario mi sono cominciata a domandare cosa fosse per me un educatore e soprattutto mi sono chiesta come sarò io come educatrice alla fine di questi anni. Durante questi mesi di lezione intorno a questa figura si sono iniziate ad attribuire parole come ad esempio “relazione”, “comunicazione”, “competenze”, “esperienza”… e molte altre ancora. Piano piano durante questi mesi ho iniziato ad individuare cosa fosse per me questa figura o perlomeno come la individuo io nella mia mente: l’educatore è colui che contribuisce alla crescita umana della persona tramite la realizzazione di progetti educativi che possano contribuire al cambiamento del soggetto e ridurre situazioni di svantaggio. L’educatore lo definirei come un punto di riferimento che agisce con passione e speranza verso i suoi soggetti. Nella relazione che si instaura con l’educando è immancabile l’empatia per ottenere una vicinanza emozionale, è necessario sostenere e rassicurare per poter creare un rapporto di fiducia, è necessario ascoltare e comprendere, è necessaria la voglia di mettersi in gioco e non arrendersi al primo ostacolo ed è necessario comunicare energia e positività. Il ruolo di educatore è un ruolo che deve sostenere molte aspettative in quanto l’educatore deve essere d’esempio ma non bisogna pensare che all’interno della relazione l’educatore è l’unico che agisce, la relazione tra educando e educatore è una relazione di scambio reciproco in cui ognuno contribuisce a modo suo. L’educazione comporta stare a contatto con ragazzi di generazioni diverse e l’educatore è chiamato a sapersi adattare ad una comunicazione adatta con i giovani che ha di fronte. Alla seconda domanda su come sarò io come educatrice ancora non so rispondere, ho ancora molto da imparare e il mio cammino è appena iniziato… e sono felice di proseguirlo!
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