1 commento su “L’uomo, un animale racconta-storie ”
Complimenti a Elena per il suo articolo “L’uomo, un animale racconta-storie”. Elena inizia il suo articolo citando Macintyre che sostiene che la vita umana è di carattere narrativo; la vita come un libro dove l’uomo è l’autore e il narratore delle proprie storie di vita. Elena continua il suo articolo con una bella intuizione cogliendo l’intreccio esistente tra la musica rap e la narrazione. Il rap è un genere un po’ bistrattato, considerato deteriore, da molti nemmeno considerato musica, tuttavia ascoltato, riprodotto e condiviso da tanti giovani in tutto il mondo. Il rap fa discutere, crea un nuovo linguaggio che riporta il livello della comunicazione ad un gergo facilmente condivisibile attraverso una agile narrazione. Narrarsi, in questo mondo che ci logora con i suoi ritmi insostenibili e con tanti miti spesso fasulli, rappresenta un prendersi cura di sé, un prendere a cuore il fragile meccanismo del nostro essere, per scoprire le nostre straordinarie potenzialità, rendendole utili per noi e per gli altri, all’interno della nostra vita che, in fin dei conti, rappresenta una occasione unica e irripetibile. Probabilmente il primo passo utile per un processo di narrazione autobiografica è quello dell’ascolto interiore, capace di attuare un processo di reinterpretazione attenta e sentita del nostro passato e che ha come obiettivo quello di valorizzare e conservare la nostra storia, ed è utile per un integro sviluppo della nostra identità. Il raccontarsi può stimolare con facilità il nostro processo di crescita e certamente, non possiamo considerare semplicemente la maturità come uno stato di pienezza definitiva. Possiamo parlare piuttosto di un processo graduale, che richiede molto tempo e consapevolezza oltre a una matura capacità introspettiva, di equilibrio emozionale e gestionale, a seconda della tappa evolutiva che stiamo sperimentano nella nostra vita. Possiamo prendere a riferimento allora alcuni criteri di maturità che ci consentano di descrivere i differenti livelli di maturazione, come per esempio una maturità intrapsichica cioè quella capacità che possiamo maturare di avere e di godere di una certa conoscenza realistica del nostro sé e della capacità di fare una analisi oggettiva delle nostre caratteristiche personali attraverso un percorso di sana autoaccoglienza; e poi possiamo parlare di una maturità sociale in cui acquisiamo la capacità di relazionarci con gli altri, l’attitudine a stare con gli altri e di incontrare le persone che ci stanno attorno ad un livello profondo; inoltre una maturità affettiva cioè quell’atteggiamento generale in cui siamo in grado di assumere una certa stabilità affettiva e un certo equilibrio nello sperimentare e comunicare i nostri sentimenti e le nostre emozioni; infine possiamo parlare di una maturità morale e di valori che consiste nella facoltà di definire una scala di valori nella nostra vita, in relazione con la comunità sociale e sviluppando al nostro interno il desiderio di un ideale di vita che si armonizza gradualmente con la percezione reale della sua storia.
Complimenti a Elena per il suo articolo “L’uomo, un animale racconta-storie”. Elena inizia il suo articolo citando Macintyre che sostiene che la vita umana è di carattere narrativo; la vita come un libro dove l’uomo è l’autore e il narratore delle proprie storie di vita. Elena continua il suo articolo con una bella intuizione cogliendo l’intreccio esistente tra la musica rap e la narrazione. Il rap è un genere un po’ bistrattato, considerato deteriore, da molti nemmeno considerato musica, tuttavia ascoltato, riprodotto e condiviso da tanti giovani in tutto il mondo. Il rap fa discutere, crea un nuovo linguaggio che riporta il livello della comunicazione ad un gergo facilmente condivisibile attraverso una agile narrazione. Narrarsi, in questo mondo che ci logora con i suoi ritmi insostenibili e con tanti miti spesso fasulli, rappresenta un prendersi cura di sé, un prendere a cuore il fragile meccanismo del nostro essere, per scoprire le nostre straordinarie potenzialità, rendendole utili per noi e per gli altri, all’interno della nostra vita che, in fin dei conti, rappresenta una occasione unica e irripetibile. Probabilmente il primo passo utile per un processo di narrazione autobiografica è quello dell’ascolto interiore, capace di attuare un processo di reinterpretazione attenta e sentita del nostro passato e che ha come obiettivo quello di valorizzare e conservare la nostra storia, ed è utile per un integro sviluppo della nostra identità. Il raccontarsi può stimolare con facilità il nostro processo di crescita e certamente, non possiamo considerare semplicemente la maturità come uno stato di pienezza definitiva. Possiamo parlare piuttosto di un processo graduale, che richiede molto tempo e consapevolezza oltre a una matura capacità introspettiva, di equilibrio emozionale e gestionale, a seconda della tappa evolutiva che stiamo sperimentano nella nostra vita. Possiamo prendere a riferimento allora alcuni criteri di maturità che ci consentano di descrivere i differenti livelli di maturazione, come per esempio una maturità intrapsichica cioè quella capacità che possiamo maturare di avere e di godere di una certa conoscenza realistica del nostro sé e della capacità di fare una analisi oggettiva delle nostre caratteristiche personali attraverso un percorso di sana autoaccoglienza; e poi possiamo parlare di una maturità sociale in cui acquisiamo la capacità di relazionarci con gli altri, l’attitudine a stare con gli altri e di incontrare le persone che ci stanno attorno ad un livello profondo; inoltre una maturità affettiva cioè quell’atteggiamento generale in cui siamo in grado di assumere una certa stabilità affettiva e un certo equilibrio nello sperimentare e comunicare i nostri sentimenti e le nostre emozioni; infine possiamo parlare di una maturità morale e di valori che consiste nella facoltà di definire una scala di valori nella nostra vita, in relazione con la comunità sociale e sviluppando al nostro interno il desiderio di un ideale di vita che si armonizza gradualmente con la percezione reale della sua storia.