Grazie Ludovica per questa precisione del termine Parola, e poi della distinzione che fai sui tre tipi di espressione differenti nel bambino, che sono: L’espressione spontanea; l’espressione intenzionale; l’espressione conformista, è una novità che ho scoperto nel tuo articolo e ti ringrazio. Mi attira l’attenzione il primo aspetto di espressione, quella spontanea perché è una espressione pura, nel senso che il bambino esprima con la sue prime parole ciò’ che vive, ciò’ che vede intorno o impara in un contesto o nella famiglia. E il fatto di esprimere senza rivolgersi a qualcuno. La pedagogia narrativa afferma che: “una persona acquisisce una visione del mondo, lo crede organizzato secondo certe modalità, impara a desiderare certe cose a scegliere una cosa e non un’altra”. In questo caso, è di importanza capitale il ruolo dei primi educatori che sono i genitori. Dal loro modo di vivere scaturisce la formazione della personalità del bambino. Se in questa fase della sua vita, un bambino ascolta le parole buone ci si famigliarizzerà crescendo o viceversa. Io penso che prima di educare i bambini in questo caso è anche importante formare i futuri genitori perché a loro volta diventano vere scuole di parole buone per i bambini per comunicare con “spontaneità”e manifestare il proprio pensiero.
Non so se è cosi’ nel campo della psicologia ma penso che se questa prima tappa di espressione è ben radicata, le altre due tipi saranno più facili da affrontare: Formare le intenzione e adeguarsi alla parola degli educatori saranno conseguenze del buon apprendimento dell’espressione spontanea.
I metodi per insegnare a esprimersi sono diversi e in continuo mutamento, Sono pienamente d’accordo a ciò’ che dici che uno di questi metodi ed è di eccezionale funzionalità l’esprimersi mediante l’utilizzo del disegno come un mezzo di espressione che può rispondere a bisogni molto diversi e sinonimo di libertà espressiva. perché conoscendo l’educando attraverso le sue parole o narrazione è possibile fare l’accompagnamento nel suo cammino di crescita.
Grazie Ludovica per questa precisione del termine Parola, e poi della distinzione che fai sui tre tipi di espressione differenti nel bambino, che sono: L’espressione spontanea; l’espressione intenzionale; l’espressione conformista, è una novità che ho scoperto nel tuo articolo e ti ringrazio. Mi attira l’attenzione il primo aspetto di espressione, quella spontanea perché è una espressione pura, nel senso che il bambino esprima con la sue prime parole ciò’ che vive, ciò’ che vede intorno o impara in un contesto o nella famiglia. E il fatto di esprimere senza rivolgersi a qualcuno. La pedagogia narrativa afferma che: “una persona acquisisce una visione del mondo, lo crede organizzato secondo certe modalità, impara a desiderare certe cose a scegliere una cosa e non un’altra”. In questo caso, è di importanza capitale il ruolo dei primi educatori che sono i genitori. Dal loro modo di vivere scaturisce la formazione della personalità del bambino. Se in questa fase della sua vita, un bambino ascolta le parole buone ci si famigliarizzerà crescendo o viceversa. Io penso che prima di educare i bambini in questo caso è anche importante formare i futuri genitori perché a loro volta diventano vere scuole di parole buone per i bambini per comunicare con “spontaneità”e manifestare il proprio pensiero.
Non so se è cosi’ nel campo della psicologia ma penso che se questa prima tappa di espressione è ben radicata, le altre due tipi saranno più facili da affrontare: Formare le intenzione e adeguarsi alla parola degli educatori saranno conseguenze del buon apprendimento dell’espressione spontanea.
I metodi per insegnare a esprimersi sono diversi e in continuo mutamento, Sono pienamente d’accordo a ciò’ che dici che uno di questi metodi ed è di eccezionale funzionalità l’esprimersi mediante l’utilizzo del disegno come un mezzo di espressione che può rispondere a bisogni molto diversi e sinonimo di libertà espressiva. perché conoscendo l’educando attraverso le sue parole o narrazione è possibile fare l’accompagnamento nel suo cammino di crescita.