Educare in una società multiculturale

Il processo della globalizzazione ha favorito l’incontro e la convivenza di più etnie diverse. Dire che viviamo in una società multi-culturale è una constatazione ormai evidente.  Tuttavia mi capita di incontrare ancora molte persone che non riescono ad accettarlo, non riescono a convivere civilmente con l’altro. Le loro idee sono intrise di assurde congetture, Sembra quasi paradossale che un mondo così interconnesso non riesca a vincere la paura e il disprezzo verso il “diverso”. Questa realtà si rispecchia in tutti gli ambiti della vita quotidiana, sopratutto nelle scuole, dove numerosi bambini vivono ogni giorno l’interazione tra diverse culture.
È chiaro che un insegnante e una pedagogia attenti ai cambiamenti, non possono non tener conto di questa mutata realtà, che è destinata ad incidere comunque sulla personalità degli allievi, su i loro modi di pensare e sul loro futuro.
Far conoscere loro questa realtà è fare informazione, è fare educazione multiculturale. Gli insegnanti devono essere in grado di coinvolgere e spronare i bambini alla conoscenza di altri paesi, altre culture e magari far capire loro che la “storia” non è univoca e universale. Per non cadere peró nella banalizzazione delle altre culture, l’insegnante ,oltre ad avere buone capacità educative, deve prepararsi adeguatamente altrimenti rischia di fermarsi agli stereotipi che colonizzano da sempre il pensiero umano.
L’educazione interculturale non è una materia in più, ma un atteggiamento. In questo senso fare educazione interculturale è, da sempre, compito della scuola e degli insegnanti, è un impegno da assumere con consapevolezza per superare le differenze individuali e giungere, dove è possibile, ad una sintesi.