Il sentiero che ci viene dalla famiglia
Quanto vale, dal punto di vista pedagogico, la capacità di discorso e di ascolto per un giovane? Credo che valga tantissimo perché è proprio dalla capacità di relazione con gli altri che può nascere una precisa comprensione di sé e del complesso sistema di valori e competenze relazionali all’interno di una società. Ciò che fa di noi, da giovane, un adulto capace di inserirsi in modo adeguato all’interno di una società portandosi dietro una propria “valigia” di valori e conoscenze. Se è vero che la capacità di relazione con gli altri è uno dei mattoni che costruiscono quello che sarà il nostro “essere adulti”, il primo interlocutore fondamentale è la stessa famiglia nella quale siamo intenti a crescere. E forse sono ancora tanti i casi in cui, per comodità, incapacità o per eccesso di individualismo, la famiglia stessa non è in grado di stimolare adeguatamente la crescita cognitiva del giovane. La stimolazione significa infatti prima di tutto confronto, capacità di comprensione delle vedute, capacità di ascolto e, al contrario, anche capacità di fornire spunti attivi sui piani del comportamento e dei valori, spunti che poi ci indichino la strada giusta da seguire nella vita, una specie di traccia, un solco virtuoso sul quale modellare quelli che saranno i nostri comportamenti futuri. Ma limitarsi a indicare al giovane forse non basta, serve forse anche una schiera di motivazioni che, provenienti dalla “famiglia degli adulti”, supportino certe scelte, certi binari da seguire. Questo non sempre è facile da ottenere, nella società così complicata di oggi. Perché motivare significa anche faticare a spiegare, impiegare tempo e risorse personali di comprensione, cercare di far capire il perché e il senso delle scelte che si fanno. Anche perché impulsi molto spesso contraddittori vengono proprio dal nucleo successivo che comprende la nostra relazione sociale, quello più ampio (come la scuola nella fase primaria) con il quale siamo chiamati a interagire anche per molto tempo (nella società di oggi, a volte anche maggiore rispetto al tempo che passiamo in famiglia) durante la nostra crescita. Nei contesti più ampi e disomogenei diventa però più facile venire a contatto con una diversità di comportamenti e scelte e a volte, quando la capacità relazionale all’interno della famiglia non è stata adeguatamente sviluppata, può essere tale da smarrire la scala dei valori.
Riconoscere il primato della famiglia è il primo passo per l’educazione. Anche a me fa riflettere molto l’importanza dell’educazione familiare per la nostra crescita e formazione nel nostro futuro prossimo. Ammettere la difficoltà della società in cui viviamo e delle relazioni che sono sempre più complicate, Alyssa, è centrale nell’analisi del problema, quindi concordo pienamente con la tua visione!
Ciò che ci trasmette la famiglia è fondamentale per ”l’adulto che saremo un giorno”. Ci formiamo prima nella famiglia, poi nella scuola e successivamente nella società, perciò tutto ciò che assorbiamo dal nucleo familiare ci forma. E’ proprio in famiglia che costruiamo le ”radici” della persona che oggi siamo. Ho trovato interessante quest’articolo poichè tratta un tema importante che è alla base della formazione personale. Mi è piacuto molto perchè invita alla riflessione sull’importanza della famiglia nell’ambito educativo.